Calino

Il locale è molto piccolo, più vicino all’idea di bistrot parigino, che a quello di tipico ristorante di pesce all’italiana; è organizzato con pochi tavoli ed ha una capienza che si aggira intorno ai 15/20 posti. L’arredo è essenziale, ma curato e accogliente: assi di legno grezze rivestono in parte le pareti, alternandosi ad una bellissima carta da parati con un famosissimo design marino. Il menù è esposto su una grande lavagna, aggiornata ogni giorno in base al pescato. Tommaso, il proprietario, ha l’indole del pescatore: è un uomo pratico e all’apparenza burbero, ma pieno di attenzioni per chi varca la soglia del suo ristorante e sa trasmettere, con grande competenza, la sua passione per la cucina e per il mondo ittico.

La carta dei vini non punta alle grandi eccellenze vitivinicole, ma è fatta per lo più di piccoli produttori italiani. Da Calino è possibile anche acquistare prodotti artigianali: il tonno sottolio e le sue conserve a base di pesce. Si tratta di preparati freschi in vasocottura pronti per poter essere consumati da casa (vasetti di astice e carciofi, di ragù di pesce, di polpo all’acqualoro, di sugo di telline e varie altre specialità). Calino è il mio posto del cuore a Firenze, dove trovo accoglienza, professionalità, qualità e calore. Non esco mai delusa.