Negli ultimi anni si è diffusa la tecnica “FLOW INJECTION” per il restauro dei settori anteriori; in questo articolo viene descritta una variazione alla tecnica che prevede l’utilizzo di composito in pasta con evidenti vantaggi rispetto ai materiali flowable.
Gli aspetti positivi di queste tecniche a stampo sono principalmente: la semplificazione dei passaggi , la riduzione dei tempi alla poltrona e dei costi, il controllo estremamente preciso dell’anatomia di tutte le superfici del restauro ed infine la realizzazione di un restauro con una superficie liscia e rifinita che richiede solamente dei passaggi di brillantatura e rimozione degli eccessi.
I punti chiave dell’ “ANTERIORS COMPOSITE STAMP TECHNIQUE” sono:
- Isolamento completo della superficie degli elementi da restaurare senza l’utilizzo di uncini che interferiscano con la mascherina. (In questo caso: Diga alla brasiliana + teflon nel solco gengivale)
- Mascherina Termostampata (1 mm) con zone di appoggio su elementi che non devono essere restaurati
- Forellini e adesivo sulla mascherina termostampata per trattenere il silicone trasparente
- Silicone trasparente in siringa ≃ 70+ shore
- Foro per il controllo della posizione della mascherina in bocca
- Nastro di Teflon per isolare gli elementi adiacenti
- Compositi body/universali
- Riscaldamento del Composito con fornelletto apposito e phon.
- Gommini shapeguard che non alterino le forme ottenute
CASO CLINICO:
La paziente,di 16 anni,si è presentata richiedendo un miglioramento estetico degli elementi 1.3 e 2.3, che mediante terapia ortodontica sono stati mesializzati per compensare l’agenesia di 1.2 e 2.2.
Prima di procedere al trattamento restaurativo dei due canini è stato eseguito uno sbiancamento selettivo dei due elementi alla poltrona, per ridurne la discromia rispetto agli altri denti.
Considerato l’entità della modifica e l’età della paziente si è deciso di optare per la soluzione più conservativa possibile, proponendo dei restauri diretti in composito.
Negli ultimi anni sono comparse nel mercato delle masse di composito denominate “BODY” o “UNIVERSALI” che si differenziano dalle ben note masse “SMALTO” e “DENTINA” per il loro valore intermedio e la loro spiccata capacità camaleontica. Questo fa sì che tali materiali possano essere utilizzati con stratificazioni a massa unica. Nel settore anteriore esiste un ulteriore vantaggio: data la forma della sezione sagittale degli incisivi, stratificando un dente con un’ unica massa di composito Body, sarà la progressiva riduzione dello spessore del materiale nella zona incisale che ci permetterà di ottenere automaticamente la traslucenza in quella porzione del dente. Inoltre gli effetti di alone incisale saranno ricreati da una accurata riproduzione dell’anatomia del margine incisale stesso.
Le immagini descrivono le varie fasi del trattamento:
1. Situazione iniziale
2. Ceratura diagnostica: deve essere estremamente precisa, liscia e rifinita in ogni suo punto.
3. Modellazione di una massa di Silicone Putty
4. Regolarizzazione dello spessore del silicone e apertura di una “finestra” in un’area non interessata dai restauri
5. Realizzazione di una Mascherina Termostampata: Spessore 1 mm per dare rigidità e contenere il silicone trasparente
6. Mascherina Termostampata ritagliata in maniera festonata
7. Fori per trattenere il silicone trasparente che verrà iniettato all’interno, è preferibile applicare anche un velo di adesivo per siliconi.
8. Iniezione del silicone trasparente.
9. Mascherina pronta per l’utilizzo. Si notano gli “STOP” rigidi disposti a trigono e il foro per il controllo della posizione in bocca.
10. Diga di gomma con tecnica “Brasiliana” per poter esporre completamente la superficie di 13 e 23 senza l’utilizzo di uncini.
11. Posizionamento del teflon nel solco gengivale per l’isolamento dal fluido crevicolare. Il vantaggio di utilizzare il teflon invece del filo di seta in odontoiatria adesiva è legato al fatto che il teflon, non imbibendosi di adesivo e non aderendo al composito, può essere poi rimosso a fine trattamento in maniera estremamente veloce e atraumatica.
12. Isolamento dei denti adiacenti con teflon, microsabbiatura per eliminare lo smalto aprismatico seguita dalle procedure adesive.
13. Riscaldamento del composito in pasta con apposito fornelletto.
14. Posizionamento del composito all’interno della mascherina, con particolare attenzione per evitare bolle e vuoti. Per questo scopo può essere molto utile compattare il composito utilizzando un brush.
15. Riscaldamento del composito appena prima dell’inserimento in bocca tramite un Phon.
16. Controllo della posizione della mascherina attraverso la “finestra” precedentemente realizzata: La mascherina non è ancora in posizione.
17. Dopo un ulteriore pressione e fuoriuscita di eccesso di composito, la mascherina risulta essere in posizione corretta.
18. Rimozione degli eccessi di composito.
19. Polimerizzazione.
20. Gli eccessi di composito polimerizzati verranno rimossi tramite bisturi.
21. Lucidatura e brillantatura con gommini SHAPEGUARD.
22,23,24,25. Risultato finale al controllo
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